IL NUOVO MONDO
TULLIO SOLENGHI
IL GIORNALE DI BORDO DI CRISTOFORO COLOMBO
Genova – “Argonautiche. Esplorazioni, imprese e conquiste sui mari del mondo” si conclude martedì 28 maggio con uno spettacolo in prima nazionale che racconta una delle imprese più famose e controverse della storia. Tullio Solenghi e Massimo Minella, un attore amatissimo dal pubblico insieme a un giornalista specializzato nella storia di Genova e del porto, alle ore 17 nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio a Genova (via della Mercanzia) per la prima volta racconteranno il viaggio verso il Nuovo Mondo attraverso “Il giornale di bordo di Cristoforo Colombo”. Le parole del grande navigatore risuoneranno nelle stanze dove tanti uomini del passato hanno tracciato le nuove rotte dei commerci e della conoscenza. “Argonautiche”, progetto creato da Teatro Pubblico Ligure e Sergio Maifredi per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale con il patrocinio dell’Accademia della Marina Mercantile e di Rai Liguria, mese dopo mese ha condotto il pubblico sulle rotte immaginarie e reali solcate nei secoli da esploratori, scrittori, viaggiatori, protagonisti di avventure spinte verso l’orizzonte nobile della scoperta, accompagnati da Arianna Scommegna, Giorgio Ieranò, Massimo Wertmüller, Roberto Alinghieri, David Riondino, Massimiliano Cividati e Maddalena Crippa, applauditi ogni volta da una sala completamente esaurita.
Attraverso il giornale di bordo di Cristoforo Colombo, Tullio Solenghi in dialogo con il giornalista e scrittore Massimo Minella ripercorre il viaggio verso il continente americano, raggiunto il 12 ottobre del 1492. Il grande navigatore genovese nell’atto che si accingeva a salpare da Palos per il suo viaggio nell’oceano ignoto, fece il proposito di “scrivere diligentissimamente” ogni cosa, annotando “la notte quanto succederà durante il giorno e il giorno quanto avverrà la notte”.
L’ammiraglio mantenne scrupolosamente la promessa per tutti i suoi quattro viaggi di esplorazione e di scoperta, interrompendo il lavoro soltanto quando cadeva ammalato per le grandi fatiche e quando l’ingratitudine regia gli mise le catene ai piedi. Il testo integrale è andato perduto, ma una copia fu posseduta per qualche tempo da Padre Bartolomeo de Las Casas, che ne trascrisse o riassunse grandi parti. Così è giunta fino a noi l’espressione viva e immediata ed efficace dell’esperienza vissuta sulla Nina, la Pinta e la Santa Maria.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 348 2624922 (anche whatsapp) o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Informazioni su www.teatropubblicoligure.it e www.portsofgenoa.com.