Con TULLIO SOLENGHI
Progetto e regia di SERGIO MAIFREDI
Produzione Teatro Pubblico Ligure
In Penelope Odisseo ritrova un suo doppio. Penelope è astuta almeno quanto il suo sposo.
È stata astuta nel tener testa ai pretendenti, inventando l’eterno gioco della tela, ed è astuta ora
nel saggiare chi dice d’essere suo marito. E se Telemaco e la Nutrice possono credere che l’uomo
che hanno davanti è il re di Itaca, che è tornato, che ha ucciso i proci ed ha ristabilito l’ordine, a
Penelope questo non basta. Lo mette alla prova ancora una volta. Ordina alle ancelle di spostare il
letto nuziale. Solo lei e Odisseo sanno che quel letto è intagliato nel tronco di un secolare ulivo che
affonda le radici nella terra dei padri. “Nessun umano lo può spostare!” dice lo straniero.
E Penelope si scioglie in un pianto trattenuto da vent’anni. La notte la passeranno ad aversi e a
ritrovarsi. Raccontandosi due decenni trascorsi nell’attesa e nel ritorno.