regia di Sergio Maifredi
con Corrado d’Elia, Alberto Giusta, Andrea Nicolini, Marco Rivolta
musiche di Mario Incudine
con la collaborazione di Antonio Vasta
eseguite dal vivo da Giorgio Rizzo
traduzione di Maria Grazia Ciani
consulenza letteraria di Giorgio Ieranò
assistente alla regia Marco Rivolta
sarta Umberta Burroni
direttore di produzione Lucia Lombardo
produzione Teatro Pubblico Ligure
info spettacoli e prenotazioni:
a cura di ARTEmisia
al 3336118748 (MER - DOM ore 10-17)
La tragedia di Aiace di Sofocle nasce dalla famosa disputa sulle armi di Achille a cui si accenna già nell’Odissea: Ulisse sarebbe riuscito a ottenere, tramite la sua abilità retorica, le armi del morto Achille, che dovevano invece andare ad Aiace, il più valoroso tra gli Achei. Aiace non accetta questa decisione e medita vendetta. Di notte si avvicina alla tenda dei capi Achei con l’intento di ucciderli. Ma la dea Atena tesse per lui un inganno: Aiace si avventerà contro pecore e buoi, facendone strazio. Al mattino dopo, si renderà conto di quanto ha fatto e del ridicolo in cui è precipitato. Deciderà quindi di uccidersi. In genere, in questa storia, Ulisse non fa una bella figura. Nell’Aiace di Sofocle, in verità, Ulisse si riscatta tramite la compassione che dimostra per il nemico suicida. Quando, nel finale del dramma, i capi degli Achei vogliono rifiutare la sepoltura ad Aiace, colpevole di avere tramato la loro morte, Ulisse si oppone, sostenendo appunto che la memoria delle gesta eroiche, compiute da Aiace, in passato non può essere cancellata dal suo recente tradimento.