Andrea ha avuto un’infanzia quasi felice, dei nonni affettuosi, una madre che è «l’incarnazione del sublime» e un padre che da sempre coltiva una certa arte della fuga. Andrea ha degli amici coi quali impara a leggere il mondo e amanti con cui il mondo lo assaggia. E ha un lavoro: l’agente immobiliare, direbbero in molti, anche se non cerca case adatte ai clienti, Andrea cerca abitanti adatti alle case che sceglie perché le case sono la metafora più esatta di ognuno di noi.
Andrea, infatti, in un giorno dei suoi 16 anni, si scopre un noi, un luogo di personalità multiple che, come sul proscenio di un teatro, si affacciano per reclamare spazio e condurre la loro (la sua) esistenza, quando il direttore d’orchestra è stanco o sovrappensiero.
In questa commedia umana a tratti poetica a tratti inquietante e nera, Favetto traccia in ogni suo istante il passaggio del testimone, soppesa la forza latente dei passaggi di stato, costruendo un personaggio unico eppure molteplice che con una vita ne abbraccia molte o forse infinite. Quelle che sono e quelle che sono state. Perché Andrea è un essere umano. Come tutti.
Gian Luca Favetto è nato nel 1957 a Torino. Poeta, giornalista, scrittore, drammaturgo, collabora con la Repubblica e con Radio Rai. Con 66thand2nd ha già pubblicato Il giorno perduto, un viaggio nella memoria e nella strage dell’ Heysel scritto insieme a Anthony Cartwright (2015).