Boccaccio sin dall’adolescenza imparò a conoscere il mondo del mare e dei mercanti, nel quale il padre sperava avrebbe trovato la sua professione. Nonostante non intraprese la carriera di mercante, quel mondo che imparò a conoscere confluì nei suoi racconti, dove il mare diventava fonte di ricchezza, di avventura e anche di rovina.
Nelle Genealogie, opera latina che esplora i miti classici, Boccaccio esalta l’invenzione delle imbarcazioni e la forza dell’uomo che trionfa sul mare, finalmente in grado di spostarsi ed esplorare il mondo.
Attraverso i racconti e i trattati di Boccaccio si esplora il mare, dai miti antichi di greci e romani ai traguardi del medioevo, che si preparava a superare le colonne d’Ercole e scoprire i nuovi mondi, celati da sempre all’antichità.
Maurizio Fiorilla
È professore ordinario di Filologia della letteratura italiana all’università Roma Tre. Nelle sue ricerche si è occupato soprattutto del Trecento italiano, in particolare di Dante, Petrarca e Boccaccio.
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