La filosofia si confronta con il mare e le sfide che questo presenta. Forse non è un caso che la Grecia, patria della filosofia, sia una regione di isole, che deve fare riferimento al mare per descrivere le basi della propria geografia e della propria cultura.
Esplorando la filosofia antica, che ricercava le origini dell’uomo e del pensiero, e che ancora univa la scienza e il mito, si ritrova il mare come origine di tutto, base di ogni mito, di ogni forma di vita, di ogni forma di pensiero. Il mare come inizio e come fine, dove vivono i nuovi e gli antichi dei.
I Greci chiamavano il mare in tanti modi: Thalassa, Pelagos, Okeanos. A ciascuno di questi nomi corrispondeva una diversa concezione del mare, un diverso modo di guardare al mare, tanto che il mare assunse sempre più valore di metafora e finì col designare la regione misteriosa che separa l’aldiquà e l’aldilà; come in Dante, che parlava del mare oltre le colonne d’Ercole, “infin che ‘l mar fu sopra noi rinchiuso”, e come in Leopardi, che equipara il mare all’infinito, “il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Sergio Givone
È professore ordinario di Estetica all’università di Firenze. Ha scritto molti libri sulla filosofia classica e moderna, e sull’opera di Dostoevskij.
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