STAR - Sistema Teatri Antichi Romani
COMUNICATO STAMPA
Teatro Pubblico Ligure
Direzione Regionale Musei Liguria – Ministero della Cultura
PAROLE ANTICHE PER PENSIERI NUOVI
Aree archeologiche, spettacolo dal vivo, promozione del territorio
Esperienze italiane a confronto
GIORNATA DI STUDI A LUNI, LA SPEZIA
Sabato 29 ottobre 2022, ore 9.30 – 18.00
Area archeologica di Luni, Casale Gropallo, via Luni 37, Luni (SP)
Tel. 0187 66811 – luni.cultura.gov.it – www.musei.liguria.beniculturali.it
Ingresso aperto al pubblico su prenotazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – cell. 348 2624922 www.teatropubblicoligure.it
Saluti istituzionali
Alessandra Guerrini, Direttore del Palazzo Reale di Genova e della Direzione regionale Musei Liguria
“Spazi antichi come luoghi di connessione culturale”
Alessandro Silvestri, sindaco di Luni
“Il futuro di Luni guardando alla storia: l’area archeologica al centro della promozione del territorio di Luni”
Giacomo Giampedrone, Assessore Regione Liguria
Interventi
Sergio Maifredi, Direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure
“Sistema Teatri Antichi Romani della Liguria, dieci anni di lavoro per il territorio”
Antonella Traverso, Direttore del Museo Archeologico nazionale di Luni e zona archeologica
“L’anfiteatro di Luni: dal monumento archeologico alla sua valorizzazione”
Valentina Fiore, Direttore dell’Area archeologica di Nervia a Ventimiglia (IM)
“Una nuova storia per il teatro romano di Albintimilium”
Vincenzo Tiné, Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza
“Arena di Verona”
Antonio Calbi, Soprintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA)
“Il teatro ha un cuore antico”
Valeria Ciabattoni, Direttore del Ce.D.A.C. (Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna)
Video:“La notte dei poeti al Teatro romano di Nora: 40 anni di storia”
Maurizio Cecconelli, Assessore alla Cultura del Comune di Terni, Sito archeologico di Carsulae
“Il sito archeologico di Carsulae”
Claudio Collovà, Direttore artistico del Segesta Teatro Festival
e Luigi Biondo, Direttore del Parco archeologico di Segesta, Teatro greco di Segesta (TP)
“Non solo Classici: il nuovo corso del Segesta Teatro Festival”
ORE 13: PAUSA PRANZO
ORE 14.30: RIPRESA INTERVENTI
Patrizia Natale, Presidente del Consorzio Teatro Tuscia e Direttore artistico stagione Ferento – antica città romana, Sito archeologico di Ferento, città romana (VT)
“Ferento: un sito archeologico e la sua storica stagione teatrale”
Alberto Tulli, Funzionario responsabile dell’Ufficio Valorizzazione del Parco Archeologico di Ostia Antica, Teatro romano di Ostia Antica
“Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia Antica (1922-2022)”
Gilberto Santini, Direttore artistico dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e TAU (Teatri Antichi Uniti)
“Una regione palcoscenico: l’esperienza dei Teatri Antichi Uniti nelle Marche”
Claudio Bertini, Direttore artistico Festival Estate Fiesolana
e Anna Ravoni, Sindaco di Fiesole (FI)
Teatro romano di Fiesole (FI)
“Teatro romano di Fiesole: manuale di sopravvivenza”
Tindaro Granata, Direttore artistico del Tindari Festival – Teatro greco di Tindari (ME)
e Salvatore Sidoti, Assessore alla Cultura di Patti (ME), Teatro greco di Tindari (ME)
Video: “Direzione indigena: ovvero chi dirige un teatro greco nel proprio territorio”
Paola Pedrazzini, Direttore artistico e organizzativo del Festival di Teatro Antico di Veleia Romana, Teatro Antico di Veleia (PC)
“Festival di Teatro Antico di Veleia. Dal Foro al Teatro: un rito civile che si rinnova”
Luni (SP), 20 ottobre 2022 – “Parole antiche per pensieri nuovi. Aree archeologiche e spettacolo dal vivo e promozione del territorio. Esperienze teatrali a confronto” è la giornata di studio organizzata da Teatro Pubblico Ligure e dalla Direzione regionale dei Musei della Liguria - Ministero della Cultura, in programma sabato 28 ottobre 2022, dalle 9.30 alle 18, al Casale Gropallo dell’Area Archeologica di Luni (via Luni 37), in provincia della Spezia. Il direttore generale del Ministero della Cultura Antonio Parente ha indirizzato una lettera agli organizzatori del convegno in cui dichiara: «Al fine di contribuire alla valorizzazione dei luoghi della cultura, la scrivente Direzione generale è in procinto di pubblicare in via sperimentale un bando destinato, in questa prima occasione, ai musei e ai parchi archeologici dotati di autonomia e finalizzato a promuovere e sostenere le attività di spettacolo dal vivo a carattere professionale per il rilancio culturale ed economico dei territori e delle attività nella fase post-pandemica».
A Luni, per la prima volta soprintendenti, direttori di musei, sindaci, direttori artistici provenienti da tutta Italia si riuniscono per valutare la portata del lavoro di valorizzazione che hanno svolto negli ultimi dieci anni, con la decisione di aprire le aree archeologiche allo spettacolo dal vivo. Grandi e piccoli tesori di pietra si sono aggiunti uno dopo l’altro ai pochi che già erano stati restituiti agli spettatori e agli artisti, come il Teatro greco di Siracusa e l’Arena di Verona. Dopo i saluti di Alessandra Guerrini (Direttore del Palazzo Reale di Genova e della Direzione regionale Musei Liguria), del sindaco di Luni Alessandro Silvestri,e dell’assessore della Regione Liguria Giacomo Giampedrone, ne parleranno tra gli altri il direttore di Teatro Pubblico Ligure e di STAR – Sistema Antichi Teatri Romani Sergio Maifredi, Antonella Traverso (Direttore del Museo archeologico nazionale di Luni), Valentina Fiore (Direttore dell’Area archeologica di Nervia a Ventimiglia), il responsabile dell’Ufficio
Valorizzazione del Parco archeologico di Ostia Antica Alberto Tulli, il Soprintendente Archeologia e Belle Arti e Paesaggio di Verona Vincenzo Tiné, il direttore artistico del Segesta Teatro Festival Claudio Collovà, il direttore del Parco archeologico di Segesta Luigi Biondo, Gilberto Santini direttore artistico dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali), l’attore Tindaro Granata chiamato a dirigere un Festival al Teatro greco della città dov’è nato, Tindari, in provincia di Messina, il Soprintendente dell’INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico) Antonio Calbi, l’assessore alla Cultura del Comune di Terni Maurizio Cecconelli, la presidente del Consorzio Teatro Tuscia Patrizia Natale, il direttore del Festival Estate Fiesolana Claudio Bertini, il sindaco di Fiesole Anna Ravoni, il direttore artistico del Festival di Veleia Romana Paola Padrazzini. Il convegno è aperto al pubblico con prenotazione alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero 348 2624922.
In Liguria il percorso di valorizzazione culturale del territorio è stato aperto nel 2015 da Teatro Pubblico Ligure con il progetto STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, ideato e diretto da Sergio Maifredi con l’idea di mettere in rete i siti archeologici liguri che mai prima di allora erano stati aperti allo spettacolo dal vivo. Un lavoro culturale da sviluppare ex novo anche sul piano amministrativo, nel rispetto dei precisi criteri di tutela dei beni artistici ed archeologici. La giornata di studi si propone di proseguire il dialogo con il Ministero della Cultura con la richiesta di istituire bandi specifici per soggetti specializzati nell’allestimento e nella realizzazione di eventi culturali nei siti archeologici, con l’introduzione di un articolo che riconosca un valore quantificabile a un’esperienza certificata. «I siti archeologici – dichiara Sergio Maifredi – sono l’oceano blu in cui vogliamo nuotare. Uno spazio che non era ancora stato occupato e che ci siamo andati a conquistare. Una terra vergine, un campo da dissodare, la terra che bisogna arare. Dopo dieci anni di lavoro si è arrivati a comprendere il potere e il valore delle competenze che abbiamo costruito passo dopo passo. Un percorso coerente con i grandi classici, che sono il contenuto. Noi ci siamo occupati anche del contenitore, facendolo rivivere attraverso le emozioni del teatro, dopo averne valorizzato la conoscenza, perfezionando segnalazioni stradali, illuminazione, allestendo biglietterie dove non erano mai esistite, senza mai perdere di vista i severi criteri di tutela degli stessi beni». Iniziative analoghe sono state realizzate in tutta Italia e ora può nascere una rete nazionale che le riunisca tutte e finalizzi l’impegno verso un obiettivo comune, nella consapevolezza che questa attività ha accresciuto sensibilmente il numero dei visitatori, diffuso la conoscenza dei siti archeologici e dei beni monumentali, sulla cui attenzione si è sviluppato un circuito virtuoso stimolato dalla proficua collaborazione fra istituzioni pubbliche e società private di produzione teatrale.
In Liguria nel 2015 il primo accordo di programma STAR –Sistema Teatri Antichi Romani è stato firmato dai Comuni di Ventimiglia, Albissola, Chiavari, Luni e Portovenere. Sin da allora la sintesi del progetto è stata racchiusa nella formula “parole antiche per pensieri nuovi”, che sottolinea la volontà di offrire la cultura classica agli spettatori di oggi nei luoghi testimoni di storia. All’anfiteatro di Luni nel 2015 è andata in scena la prima edizione del “Portus Lunae Art Festival” arrivato alla VII edizione. Per il Teatro romano di Ventimiglia, Teatro Pubblico Ligure ha ideato l’”Albintimilium Art fEst”, arrivato alla seconda edizione. Ad Albenga, dove l’anfiteatro romano è ancora da scavare, dopo 1.700 anni è tornato in scena uno spettacolo. Ad Ameglia tante persone hanno scoperto la necropoli preromana di Cafaggio, come a Portovenere l’area del Varignano. Altri spettacoli sono andati in scena alla Villa Romana di Alba Docilia di Albissola Superiore, alla Fortezza di Castelfranco e nei Chioschi di Santa Caterina a Finale Ligure e alla Fortezza Firmafede di Sarzana. Intanto, gli spettacoli di Teatro Pubblico Ligure erano ospitato nei siti archeologici italiani, gli stessi che oggi sono rappresentati in questa giornata di studio dalle istituzioni che li tutelano e li fanno vivere. Il cerchio si chiude e inizia una stagione più consapevole, durante la quale valorizzare l’esperienza accumulata.
Contatti Ufficio stampa
Teatro Pubblico Ligure
Lucia Lombardo
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Eliana Quattrini
Ufficio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Cell. 333 3902472
STAR - Sistema Teatri Antichi Romani, è il progetto di rete del Teatro Pubblico Ligure diretto da Sergio Maifredi creato nel 2014 in collaborazione con il Polo Museale della Liguria la Soprintendenza ai beni Archeologici della Liguria, alla Regione Liguria, ed ai Comuni di Ventimiglia, Albenga, Albisola Superiore, Chiavari, Portovenere, Luni, Ameglia e del Goethe Institut Genua: un progetto di lavoro che vede protagonisti i siti archeologici che ospitano i teatri e gli anfiteatri romani Liguria e non solo.
L’idea contenuta in STAR – Sistema Teatri Antichi Romani della Liguria è quella di valorizzare, come è nella mission di Teatro Pubblico Ligure, il territorio attraverso la cultura, creando un volano virtuoso tra turismo, cultura ed economia.
“Per l’antica Roma il teatro è uno dei luoghi che “fondano” il concetto stesso di città. Come il tempio e l’agorà. Il Sistema Teatri Antichi Romani crea un ponte tra due modelli sociali, quello dell’antica Roma ed il nostro” dichiara Sergio Maifredi, direttore di Teatro Pubblico Ligure, che produce il progetto ”Un modello, quello dei romani e prima dei greci, che vede il teatro “necessario” come le piazze e le strade, considerandolo essenziale all’idea stessa di città. Oggi come allora”.
Il progetto STAR è in rete con i siti archeologici teatrali italiani recuperati all’uso originario di luoghi di spettacoli dal vivo delle Regioni Marche Toscana Basilicata Molise Lombardia Umbria Sicilia e Sardegna.
Il progetto STAR con i progetti dedicati Odissea Iliade Eneide un racconto mediterraneo è presente nella stagione TAU - Teatri Antichi Uniti – del Circuito Amat Marche; al Festiva La Fiesolana, di Fiesole al Teatro Antico di Nora (Cagliari) in collaborazione con il Circuito Cedac Sardegna, al Festival di Segesta (Trapani) al Teatro Antico di Tindari (Sicilia), nei Teatri Antichi Uniti della Basilicata, al Festival di Teatro Antico di Velia Romana (Piacenza).
Nelle città romane l’aspetto ludico e teatrale ha da sempre svolto un ruolo di primaria importanza, scandendo la vita dei cittadini nell’ambito delle diverse classi sociali e garantendo a ciascuno, a seconda del proprio censo e della propria cultura, la partecipazione a eventi di diverso tipo e natura.
Gli edifici da spettacolo, teatri e anfiteatri, occupano un posto ben stabilito nella pianificazione urbanistica dove sono individuati spazi appositamente riservati, anche nelle città più piccole, e diventano spesso luoghi di piacevole sosta perché arricchiti da porticati e ambulacri con fontane e statue.
Alle rappresentazioni teatrali, costituite nel mondo romano da drammi, commedie, satire, cui si affiancano espressioni più popolari quali mimi e pantomimi, si contrappongono i giochi - spettacolari e cruenti, una delle manifestazioni di intrattenimento più amate dai romani di qualunque estrazione sociale - che si svolgono negli anfiteatri, edifici spesso ubicati fuori delle mura cittadine per ragioni di sicurezza. Grandi masse sono richiamate dalle rappresentazioni che trasformano gli anfiteatri più grandi in boschi e foreste dove si cacciano animali esotici, in scenari di battaglie terrestri e navali dove avvengono veri combattimenti e vere morti.
I giochi gladiatori sono offerti dall’imperatore o da cittadini di rango elevato per celebrare eventi o particolari ricorrenze, trionfi militari o semplicemente per placare il popolo in momenti di crisi.
In alcune città romane della Liguria restano importanti testimonianze di questi edifici, che conservano ancora la loro suggestione grazie ad una cornice architettonica di grande impatto.
In Liguria i centri che conservano le maggiori vestigia di edifici da spettacolo sono l’antica città di Luna, nel territorio dell’attuale comune di Luni (SP), nell’estremo Levante, Albenga (SV) e Albintimiluim, l’odierna Ventimiglia (IM).
A Luni si conservano sia il teatro, sia l’anfiteatro: il primo occupa l’angolo nord-orientale della città, il secondo sorge, poco lontano, nel suburbio orientale. Entrambi si innalzano sui campi della piana, da sempre visibili e noti nella cartografia storica e nell’immaginario collettivo, icone stesse dell’immagine della città nei secoli, fino ai giorni nostri.
Al teatro lunense è dedicato un progetto finalizzato alla sua miglior conservazione, valorizzazione e fruizione che prevede anche la messa in scena di spettacoli all’interno dell’emiciclo della cavea che costituisce ad oggi la cortina architettonica superstite dell’intero edificio.
L’anfiteatro che poteva accogliere fino a 7000 spettatori, è visitabile in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio e durante la stagione estiva.
Anche ad Albenga l’anfiteatro sorge in una zona periferica rispetto all’antica città (posto sul pendio del Monte di San Martino, in una posizione elevata estremamente panoramica che consente di spaziare sulla piana e su tutto il litorale, esso era comunque facilmente raggiungibile grazie al collegamento della via Iulia Augusta.
Attribuito al II secolo d.C., è l’unico anfiteatro finora noto nella Riviera di Ponente e poteva contenere alcune migliaia di spettatori. Il monumento non è stato fino ad ora oggetto di interventi di valorizzazione legati ad una sua rifunzionalizzazione.
A Ventimiglia il monumento romano più importante è senza dubbio il teatro antico, che è anche - insieme all’anfiteatro lunense - l’edificio da spettacolo romano meglio conservato dell’intero territorio ligure; venne costruito durante la seconda metà del II secolo d.C. nell’angolo nord-ovest della città antica di Albintimilium e conserva ancora quasi intatta la parte più bassa della gradinata (ima cavea) in blocchi di pietra della Turbie, nonché l’orchestra parzialmente basolata e per oltre due metri d’altezza l’intero corpo scenico, costituito dallo spazio del pulpitum, dal grande muro della frons scaenae con le tre porte canoniche e dai due grandi parascaenia laterali.
È attualmente in corso di realizzazione un progetto, che prevede il restauro integrale del teatro e dell’area circostante, nonché la sua rifunzionalizzazione come edificio da spettacolo.
I teatri e gli anfiteatri della Liguria, sopravvissuti al trascorrere del tempo e all’opera di trasformazione e distruzione dell’uomo, tessono una rete di architetture dislocate sull’intero territorio regionale a testimoniare in modo tangibile gli effetti della romanizzazione.
L’ambizione è quella di portare i siti archeologici ad esser traino di un sistema di rete di promozione turistica ed economica nazionale ed a diventare motori della rete dei siti archeologici di spettacolo, cosa già in agenda, dal momento che si sta lavorando ad un incontro scientifico e divulgativo tra tutti i siti archeologici di spettacolo presenti in Italia che si terrà proprio a Luni.