Con

GIUSEPPE CEDERNA e GIORGIO IERANO

Drammaturgia Giorgio Ieranò

Musiche scritte ed eseguite dal vivo da EDMONDO ROMANO

Regia SERGIO MAIFREDI

Produzione Teatro Pubblico Ligure

“Ovunque io viaggi la Grecia mi ferisce” (Ghiorgos Seferis)

Un viaggio in Grecia suscita da sempre le emozioni più diverse. E’ un’esperienza in cui si uniscono la nostalgia del passato e la struggente bellezza dei paesaggi, la suggestione arcana della mitologia e la potenza grandiosa della storia. Ma cosa cerchiamo davvero in Grecia? Un sentimento delle origini? Le nostre radici? Forse. Ma sono origini e radici profonde: siamo attratti da un enigma che si annida nelle acque e nel cielo dell’Egeo, e che sembra alludere a cose lontane e misteriose. Nel nostro itinerario seguiremo le tracce di molti viaggiatori del passato: gli dei e gli eroi, che per primi hanno solcato i mari della Grecia; i letterati d’età romana che descrivevano e visitavano monumenti già antichi ai loro tempi; e poi i moderni che si sono aggirati tra le rovine cercando di decifrare il linguaggio segreto con cui i luoghi della Grecia parlano alle nostre anime: prosatori raffinati e ironici, come Alberto Savinio, viaggiatori ispirati e avventurosi, come Patrick Leigh Fermor, scrittori americani ribelli e anticonformisti, come Mark Twain e Henry Miller, cittadini del Nuovo Mondo alla scoperta di una civiltà ancestrale. In un percorso che va da Omero a noi, dai testi antichi ai racconti contemporanei, i pensieri e la voce di Giuseppe Cederna, che da anni frequenta, abita e ama la Grecia, si intrecceranno alle impressioni e alle parole dei viaggiatori di ieri e di oggi, accompagnando lo spettatore alla scoperta delle isole del Mar Egeo, della rocca di Micene, dell’Acropoli di Atene. Tenendo sempre nella mente parole di un Ulisse novecentesco, il poeta Odisseo Elytis: “Una sera nell’Egeo contiene la gioia e il dolore in misure così eguali che alla fine non rimane altro se non la verità”.

«Ora avrò accanto a me una brocca d’acqua immortale / Una libertà di vento che sconvolge / E quelle tue mani dove si tormenterà amore / E quella tua conchiglia dove risuonerà l’Egeo» (Odysseus Elytis)