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L'ORESTE, QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI

Categoria
soriteatro - Teatro Pubblico Ligure
Data
Giovedì 6 Febbraio 2025 21:00 - 23:00
Luogo
Teatro Comunale di Sori, Via Combattenti Alleati, 9, 16031 Sori GE
Telefono
010 868 3173
Email
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CLAUDIO CASADIO

L’ORESTE. QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI

di Francesco Niccolini

con Claudio Casadio


illustrazioni di Andrea Bruno


scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio


costumi Helga Williams

light design Michele Lavanga


musiche originali di Paolo Coletta


direttore di scena Matteo Hintermann


collaborazione alla drammaturgia Claudio Casadio


voci di Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes),
Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)


regia di Giuseppe Marini

uno spettacolo co-prodotto da


Accademia Perduta/Romagna Teatri
e Società per Attori

Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 – Città di Sirolo XIX edizione a Claudio Casadio cat. Teatro Teatro Classico e Contemporaneo / sez. Migliore Attore

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola.

È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perchè, semplicemente, in Italia, un tempo andava così.

Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore.

Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.

Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre.

Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista.

l’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come a volte sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.

Note dell’autore

A prima vista l’Oreste può sembrare un monologo, dato che in scena c’è un solo attore in carne e ossa.

Ma quel che attende lo spettatore è ben altro: grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festival Lucca Comics, lo spettacolo funziona con l’interazione continua tra teatro e fumetto animato: l’Oreste riceve costantemente visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri.

I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del “Graphic Novel Theater” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.

 
 

Altre date

  • Giovedì 6 Febbraio 2025 21:00 - 23:00

L’attività di Teatro Pubblico Ligure è sostenuta da:
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Teatro Pubblico Ligure è iscritto ad ANCTI - Associazione Nazionale Compagnie e Teatri di Innovazione, parte di Agis

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